Progetto Gubrye

 

REALIZZAZIONE DI  NUOVA MISSIONE DELLE SUORE SALESIANE FMA  – FIGLIE DI  MARIA AUSILIATRICE

CITTA’ DI GUBRYE  - IN CHEHA WOREDA – ZONA GURAGHE / ETIOPIA

Localizzazione e popolazione

Il villaggio di Gubrye è situato nella zona di Gurage, a circa 175 km dalla capitale Addis Abeba nell’Etiopia sud occidentale. Questo territorio è abitato da Silte, Sabat Beyt e Soddo, le tre grandi confederazioni di tribù e clan che costituiscono il gruppo etnico guraghe.

I villaggi sono sparsi e lontani l’uno dall’altro e i loro abitanti vivono in capanne di paglia, lavorando la terra per il proprio sostentamento.

La zona di Gurage è una delle 30 zone che costituiscono la regione  del SNNPRS – Southern Nation’s Nationalities and Peoples  (Regione delle Nazioni, Nazionalità e popoli del Sud)

La zona Gurage è strutturata in 3 amministrazioni regionali situate nelle città di Wolkite, Butajira e Gubrie. Nella zona sono presenti 437 unità amministrative rurali – dette Kebele -   e 15 centri urbani.

La regione è prevalentemente montuosa. Nell'area centro-meridionale scorre il fiume Omo che scorrendo verso sud sfocia nel lago Turkana il cui margine settentrionale bagna la regione segnandone parte del confine con il Kenya. Nell'area occidentale scorre il fiume Akobo. Al confine orientale con la regione di Oromia è situato il lago Abaya e a nord di questo il lago Awassa sulle cui sponde è situata la capitale regionale.

La regione-stato è stata istituita nel 1995. Ha incorporato l'ex provincia di Gamo Gofa e parte del territorio delle ex province di Sidamo, Caffa e Ilubabor. Confina a nord-ovest con la regione di Gambela, a nord, ovest e sud-est con la regione di Oromia. A sud ha un confine internazionale con il Kenya e ad ovest con il Sudan..

 
 


Donne

Energia e determinazione, capacità di sognare, dolcezza e bontà infinita, solidarietà e forte  senso dell’altruismo: ecco la donna africana, la vera e unica àncora di salvezza su cui costruire  il futuro della vita nel terzo mondo.

Di fronte alle tragedie che si consumano quotidianamente (malattie, denutrizione, violenze...) le donne dimostrano ogni giorno di essere l’unica forza in campo in grado di progettare lo sviluppo e di seguirne, passo dopo passo, l ‘attuazione. Sostenere il ruolo delle donne, nel villaggio etiope, significa mettere le basi per interventi sull’infanzia e la famiglia, sulla povertà e l’abbandono, sulla sanità e l’ istruzione.

 

Attività economiche

L'agricoltura, come in tutta l'Etiopia, costituisce il principale mezzo di sostentamento dei villaggi. La produzione agricola riguarda principalmente la coltivazione dell’ ensete – in italiano conosciuta come falsa banana  - fagioli, grano, orzo, fagioli e cipolle, teff .In genere i raccolti avvengono due volte l'anno, condizionati dalla stagione delle piogge. 

L'allevamento del bestiame, mucche e capre, è solitamente abbinato all'attività agricola. Altra attività  è la coltivazione degli alberi di Eucalipto, usati per la costruzione.

Teff (tipo di grano), alberi di Eucalipto, chat (pianta tipo cannabis), pecore e capre sono le attività che producono i maggiori guadagni.

Acqua

Il governo sta incrementando i servizi per la fornitura di acqua sia a livello di zona, regionale e nazionale.

Restano comunque ancora limitati gli investimenti in zone rurali e l’ accesso all’acqua è ancora basso.

Sanità

L’attuale sistema sanitario sta cercando di ridurre la mortalità derivanti da malattie contagiose e sta fornendo diversi servizi per le donne e bambini.

Nonostante ciò cure adeguate e servizi sanitari sono mancanti in molte zone.

Il supporto alla maternità è una priorità nazionale, ma molte donne ancora scelgono di partorire senza l’aiuto di personale sanitario formato.


Educazione

In Etiopia, il tasso di alfabetizzazione è molto basso (solo il 40% degli adulti sa leggere e scrivere)  e  il tasso di frequenza scolastica dei bambini è nettamente inferiore a quello di altri paesi africani (solo il 28% dei bambini va alla scuola elementare e solo il 15% prosegue gli studi nella scuola secondaria).

PROGETTO

SUORE SALESIANE

Su richiesta della Diocesi di Emdbir, tramite il vescovo Abuna Mose, le suore salesiane hanno accolto l’invito a prestare la loro opera  in accordo al loro carisma che è rivolto principalmente alla formazione dei  giovani ed alla promozione della donna. La sfida è molto impegnativa in quanto la missione dovrà crescere dal nulla  sul terreno che la Diocesi mette a disposizuione.

Fintanto che non verrà realizzata questa struttura, la nuova comunità di suore sarà ospitata nei locali della parrocchia  di Attat (a circa 6 km da Gubrye)  messa a loro disposizione dal parroco.

Le suore  sono 3 e la referente del progetto è Suor Rosaria Assandri.

Contesto

La popolazione  del paese e dei villaggi vicini è stimata in circa 20.000 persone. Il sostentamento della popolazione è principalmente basato sull’agricoltura.  L’ ensete (falsa banana) è il maggior frutto coltivato e è il cibo base della popolazione. Fonte di guadagno è anche la coltivazione di ‘chat’  (pianta locale tipo cannabis) e di caffè. Poche persone sono impiegate in uffici governativi, mentre la maggior parte sono poveri che vivono con poche e scarse risorse il cui guadagno è dato da piccoli lavori casuali.

Molti bambini in età scolare non frequentano la scuola per la mancanza di strutture, così che le famiglie li mandano in altri villaggi come ‘servi’ in modo da incrementare le loro entrate. La maggior parte dei bambini viene impiegata in pesanti incarichi in casa come prendersi cura dei fratellini minori o del bestiame. Le famiglie, se devono scegliere chi mandare a scuola, di preferenza danno priorità ai maschi rispetto alle femmine. In questa situazione le femmine vengono  fortemente penalizzate nella loro formazione futura.

Esiste una scuola materna gestita dal governo, molto fatiscente. La scuola primaria è stata recentemente ampliata fino alla classe 8^ con qualche problema di gestione.

E’ attiva anche una scuola secondaria e l’ università.

Non esiste una parrocchia né attività oratoriali.  Per attività ricreative e sportive, i giovani si autogestiscono con il poco che hanno, non esistendo un centro di aggregazione o struttura preposta.

L’attività industriale è assente, salvo uno stabilimento per la produzione di birra in fase di ultimazione.

La Diocesi riferisce delle possibilità di sviluppo di Gubrye  strettamente legate all’apertura dello stabilimento, di un ospedale  e dal funzionamento dell’ università. E’  inoltre già programmata l costruzione di un grande hotel con servizi annessi.

Priorità di intervento e beneficiari

Le attività della nuova missione delle suore salesiane si inseriscono e si integrano in un più ampio programma di intervento elaborato dalla comunità parrocchiale e dalla diocesi di Emdbir.

I campi di intervento  per cui le suore sono invitate a dare la loro opera sono:

ANIMAZIONE

- Oratorio per giovani e bambini

- Promozione della donna

- Evangelizzazione e opere parrocchiali.

OBIETTIVI

- Supporto alle attività scolastiche con attività di doposcuola e classi di alfabetizzazione per bambini che non hanno accesso alla scuola per vari motivi

- promozione della donna nella famiglie e nella comunità

- offrire un servizio alla comunità

ATTIVITA'  

- costruzione di un edificio polivalente per i bambini

- struttura per attività delle donne

- costruzione casa dello staff

- supporto alla scuola materna e primaria

- gestione e organizzazione attività dell’oratorio  e parrocchiali

- corsi di ricamo/cucito e piccolo artigianato

- momenti di socializzazione  e formazione rivolta alle donne per igiene personale, ambientale, alimentazione.

- mini progetti a sostegno delle famiglie più povere (es. acquisto mucche, capre o galline ecc.) secondo valutazioni

DESTINATARI

Bambini, giovani e donne della comunità.

Partner Locale e Responsabile


Partner : 

Vescovo  della Diocesi di Emdbir – Abuna Mose

Salesiane FMA – Figlie Maria Ausiliatrice

Donatori Privati

Referente del progetto : Suor Rosaria Assandri – FMA Figlie Maria Ausiliatrice

Responsabile Diocesi:  Abba Tashome Fikre – Segretario Generale – Coordinatore generale del progetto